mercoledì 17 novembre 2021

Per Gio .....

 











Qualche domanda che mi ha fatto Gio per la sua tesi in geografia ........
D1.: “L’esperienza del viaggiare a piedi”: cosa significa per te?
Un viaggio a piedi per me è una metafora della vita
Non inizia con il primo passo ma con qualcosa di molto più astratto .
Un viaggio a piedi inizia con un sogno.
Poi adagio , adagio prende forma fino alla sua nascita.
Come la vita va vissuto in tutte le sue sfaccettature un lungo cammino è un amplificatore d’emozioni ,di tutte le emozioni anche quelle meno piacevoli come i dubbi e le paure .Come la vita stessa non ha fine , entra prepotentemente in noi , si radica , si sedimenta nel profondo risvegliando sentimenti e emozioni troppo spesso sopiti nella nostra parte più profonda
D2: In che modo, con che tipo di approccio secondo te si possono cercare di comprendere le caratteristiche naturali e sociali del territorio che si attraversa camminando?
Quando si cammina il tempo e lo spazio assumono valori completamente diversi , si dilatano , è incredibile… pare tutto rallentato.Si è totalmente immersi nel “ qui e ora “ si vive il territorio.Ogni volto , ogni valle che incrociamo si aprono ai nostri occhi con una luce diversa.Ogni passo è vissuto a volte anche sofferto.Pare quasi che la velocità viaggi di pari passo con la superficialità.
Più il mezzo che utilizziamo per spostarci è veloce meno siamo in contatto con la realtà che ci circonda .
D3: Secondo te come dovrebbe essere organizzato un viaggio a piedi perché non sia semplicemente un viaggio di evasione?
Le parole chiave sono autonomia - autosufficienza con un pizzico di …povertà.Usare il meno possibile le strutture turistiche ( alberghi, hotel, ristoranti ecc… ) e chiedere aiuto e accoglienza alle persone che incontriamo sul cammino. Si…viaggiare in semi- povertà . Questo ci dà la possibilità di entrare in contatto con la gente del luogo ,ci fa entrare nelle loro case , mangiare con loro , sentire i loro racconti le loro storie di vita ..bellissimo e soprattutto reale. Non è certo una dimensione costruita per dar piacere a un turista e la realtà del posto in cui ci troviamo .
D4: Cosa pensi di eventuali compagni in un viaggio a piedi? Li apprezzi oppure
“ingombrano”?
Viaggiar soli o in compagnia … son mondi completamente diversi . Da soli si è più esposti , non si dividono le emozioni. Se ci si trova in difficoltà e si ha paura non c’è nessuno con cui dividerla, io personalmente i primi giorni in solitudine faccio un po’ fatica poi ci si abitua e il senso di libertà che si prova è veramente incredibile. In compagnia occorre sapersi adattare alle esigenze altrui , spesso quando subentra la stanchezza o si è un po’ in crisi esce la parte “ peggiore “ di noi stessi .Non è facile… però è una grandissima occasione per unire e cementare rapporti e amicizie . La nostra società è basata sul “ io “ il mio viaggio, la mia prestazione sportiva ecc..Ragionare con il noi non è affatto semplice ma con un po’ di buona volontà si riescono a ottenere risultati incredibili. Non c’è nulla di più bello della condivisione .
D5: Che tipo di esperienze, delle molte che si possono fare nel corso di un viaggio a piedi, sei interessato a memorizzare al fine di una successiva condivisione? I luoghi visitati? Le persone incontrate? I sentimenti stimolati in te dall’esperienza del viaggio?
Direi che un viaggio a piedi è una bella macedonia di luoghi, persone , sentimenti in me non c’è una priorità di memorizzazione quando si torna ogni tanto affiora un luogo, un volto, un profumo forse il denominatore comune dei ricordi sono i sentimenti . Se non si prova nulla … non rimane nulla. Si… condividere i sentimenti mi piace è l’aspetto che più mi appartiene.
D6: Che strumenti usi per memorizzare le molteplici esperienze che fai nel corso di un tuo viaggio (diario scritto, foto, video, registrazioni di interviste, collezione di oggetti recuperati sul percorso, etc.etc.)? Con che modalità li usi?
La fotografia al momento è lo strumento che utilizzo di più. Mi piace l’idea di catturare un breve attimo irripetibile. Un qualcosa di estremamente piccolo e breve che racchiude in se un emozione “ lo scatto “
D7.: Come strumenti usi per relazionare e poi condividere l’esperienza del viaggio una volta tornato a casa (articolo, blog, proiezione pubblica,etc.etc)? Come assembli la tua relazione di viaggio?
Sto cercando di unire alla fotografia anche il suono. Mi interessa molto il legame suono- immagine
D8: Accompagnare in escursione un gruppo di persone su itinerari da te ideati è oggi in buona parte il tuo lavoro. Come descriveresti questa tua attività? In cosa consiste? Come si articola?
Direi che io sono un “ venditore d’emozioni “ il mio obbiettivo non è vendere quantità infinite di km e metri di dislivello ma risvegliare la voglia d’avventura .Stimolare la resilienza , far riscoprire la bellezza di camminar di notte nei boschi, riscoprire la forza del nostro corpo , attraversare crisi e paure per poi sentirsi liberi di andare.Dal punto di vista pratico io preparo e testo percorsi in ambiente naturale.Possono essere brevi tragitti di qualche km oppure viaggi di più giorni a seconda del grado di allenamento. Denominatore comune ?Emozionarsi e sognare a occhi aperti nuove avventure .



giovedì 11 novembre 2021

La via invisibile

 “La via invisibile “
















Siamo nati nomadi.

Se pensiamo alle nostre origini, alle migrazioni avvenute nel corso dei millenni è nella nostra natura il “ richiamo ad andare “ .
Spesso ci sentiamo fragili, deboli, invece in noi ci sono risorse nascoste, abbiamo una forte resilienza basti pensare che veniamo da guerre , carestie , epidemie.Nel corso dei secoli ci siamo spostati su qualunque territorio , abbiamo viaggiato attraverso deserti ,foreste , oceani con qualunque clima attraverso tempeste , siccità ,alluvioni e solamente negli ultimi anni siamo diventati sedentari .
Il nostro corpo è costruito per muoversi , per andare , abbiamo in noi una forte capacità di adattamento siamo sopravvissuti… ci siamo evoluti e adattati a vivere in qualunque situazione .
Questa capacità di adattamento , questa forza interiore , è un energia che risiede in noi nel nostro profondo spesso non la conosciamo non la “ vediamo “ ne siamo inconsapevoli .
Viviamo in una società basata sul consumo, associamo la felicità e la vita stessa ai beni materiali a “possedere “ ad “ avere “ . Il cammino, un lungo cammino a piedi ci riporta ad assaporare le piccole cose ad apprezzare ciò che veramente è necessario: anziché “ mettere “ si toglie , si toglie sempre più, la mia direzione e quella di cercare sempre più un cammino libero e pulito.
Libero da vincoli: dormire in alberghi , cenare al ristorante, seguire una strada segnata , una via già percorsa di cui abbiamo ogni informazione ; la mia idea di cammino è quella di percorrere una via invisibile
Farne un esperienza , viverla nel bene e nel male , permettermi di perdermi per poi ritrovarmi .
Ritrovarmi nel niente , riscoprirsi liberi di fronte all’universo.
Spesso le nostre vite si basano su presunte sicurezze, oh come ci sentiamo forti nelle nostre case !!
La natura , l’ignoto ci creano una sorta di disagio di timore , la via invisibile ci allontana dal nostro mondo fatto di certezze e ci riporta a una vita primordiale .
Questa nuova e al tempo stesso antica dimensione un po’ ci spaventa e un poco ci attira,Poco a poco ci si lascia andare, ci si abbandona a “ quel che sarà “e ci si riscopre in una dimensione diversa. Tempo e spazio assumono valori differenti , questo non vuol dire trovare la felicità, non equivale a trovare la pace anche qui ci saranno momenti di pace e momenti di fatica e di sofferenza .
Si vivranno momenti difficili ci si sentirà un po’ spersi , in noi riaffiorerà l’istinto animale , l’istinto di sopravvivenza.
Un viaggio a piedi non è necessariamente il raggiungimento di un luogo
Certo un viaggio come la vita ha un suo inizio ed una fine , la meta esiste , un obbiettivo finale ci vuole e ci aiuta a dirigere meglio le nostre forze ed energie ma è altrettanto importante portare attenzione a quel che succede in noi stessi lungo il cammino.
Farne un esperienza , sapendo che nessuna esperienza può essere riprodotta ogni viaggio è un mondo a se’ e va vissuto fino al suo midollo .
 Il viaggio è un esperienza personale, non ci si può nutrire delle esperienze altrui , va vissuto in prima persona .
“ Che il richiamo della via invisibile
ti tocchi il cuore
e i nostri passi condividano lo stesso sentiero
per qualche istante
Ritrovandoci e perdendoci
Perdendoci e ritrovandoci

Nell’universo “

Carlo Magno Trek